Le quali avendo li prefati udite con grandissima attenzione, furono molto allegri, e lo pregarono che dovesse lasciar duoi uomini, over almanco uno, il quale insegnasse la fede, e che gli fariano grandissimo onore. Rispose il capitano che per allora non poteva lasciar loro alcun uomo, ma che, se volevan farsi cristiani, un de' lor preti gli battezzaria, e che un'altra volta menariano preti e altri, che insegnariano loro la nostra fede. Dissero che prima volevano andar a parlar al re, e poi diventariano cristiani: ed era tanto il piacere che aveano, che se gli vedevan cader le lagrime dagli occhi. Il capitano gli ammoní che non si dovessero far cristiani per paura né per compiacergli, ma di loro propria volontà, e che non fusse fatto alcun dispiacere agli altri che volessero viver secondo la lor legge, ma che, se essi saranno cristiani, si sforzeranno di esser veduti migliori e piú pieni di carità. Tutti allora ad una voce gridarono che non si facevano cristiani per paura alcuna né per compiacergli, ma per la loro propria volontà. Gli fu poi detto che, diventati che fussero cristiani, volea loro lasciare una delle nostre armadure, perché cosí gli era stato ordinato dall'imperadore, e che non potriano impacciarsi per l'avenire piú con femmine che fussero de' gentili, senza far grandissimo peccato; e oltra di questo gli assicurava che non gli appaririano piú demonii, come facevano al presente. Risposero che piacevano tanto loro queste parole che udivano, che non sapevano che rispondergli, e per questo si rimettevano nelle sue mani, e che 'l capitano disponesse di loro come de suoi fratelli e servitori.
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