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      Come il re di Zubut e li re di Messana e le regine furono batizzati con circa 800 anime, e dipoi tutta l'isola di Zubut.
     
      Il mercoledí da mattina uno delli nostri in nave mancò di questa vita, e per questa cagione Antonio Pigafetta con l'interprete andarono a dimandare al re dove potessero sepelirlo. E trovato il re con molti de' suoi uomini, e dettagli la cagione, avendogli prima fatta riverenzia, il re gli rispose che essi e tutti li suoi erano vassalli del loro signore, quanto maggiormente debbe esser la terra. Poi gli fu detto da' nostri che per far questo volevan consecrar un luogo e mettervi una croce; dissero che erano molto contenti, e che appresso la volevano adorare come facevamo noi. Veduta questa loro prontezza, consecrarono un luogo appresso la lor piazza, dove posero la croce: e verso il tardi portarono il morto, dove lo sepelirono. Dapoi portarono in terra dalle navi molte cose per barattare, e misonle in una casa, la qual è fatta per questo effetto e affittasi per il re, e restarono in quella quattro delli nostri per far questi baratti.
      Queste genti vivono con giustizia, hanno pesi, misure, e amano sopra ogni altra cosa la pace e la quiete. Hanno bilancie di legno, che hanno un cordone nel mezzo col qual si tengono, e da una banda è il piombo, e sono assai simili alle nostre. Hanno appresso alcune misure grandi senza fondo, le quali mettono secondo che è quello che vogliono misurare. Le case loro sono di legno, e serrate di tavole e di canne, sopra grossi pali alzati da terra: sopra le quali volendo andare, è necessario di montar con alcuni scalini, dove si trovano camere come sono le nostre; di sotto le loro case tengono porci, capre e galline.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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