Il padre la sotterra per il figliuolo. Se si mette veneno in alcun vaso di porcellana che sia fino, subito si rompe. La moneta che fanno li Mori in queste parti è di metallo bucato nel mezzo per infilzarlo, e ha solamente da una parte quattro segni, che son quattro lettere del gran re della China, il qual è in terra ferma. E la moneta si chiama picis, e per un catil, che vuol dir due libbre, d'argento vivo, danno sei scodelle di porcellana, e per un catil di metallo danno un vaso di porcellana, e per tre coltelli un vaso di porcellana, e per un quinterno di carta cento picis, e per cento e sessanta catil di metallo danno un bahar di cera (un bahar è dugento e tre catil), e per ottanta catil di metallo un bahar di sale, e per quaranta catil di metallo un bahar di anime, che è una specie di gomma per acconciar li navili, perché in queste parti non si truova pece. In queste parti si apprezza metallo, argento vivo, vetro, cinaprio, drappi di lana e di tela, e qualunche altra mercanzia, ma sopra tutto il ferro.
Questi Mori vanno nudi come vanno gli altri, e da quelli intesero li nostri come in alcune sue medicine, le quali poi beono, adoperano l'argento vivo: e gli ammalati lo prendono per purgarsi, e li sani per mantenersi in sanità. Questo re di Burnei ha due perle grosse come duo ovi di gallina, e cosí ritonde che, poste sopra una tavola piana, non possono star ferme.
Di alcuni costumi di questi Mori. Della canfora, e molti frutti e animali che nascono in detta isola, e come nasce detta canfora.
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