Come si tocca una di dette foglie, subito si muove e fugge. Antonio Pigafetta ne tenne una in una scodella per otto giorni, e quando la toccava andava atorno atorno la scodella: e pensava ch'ella non vivesse d'altro che di aere.
Di alcune isole, cioè Caghaian, Zolo, Taghima, Monoripa. Di duoi villaggi, Cavit e Subanin. Dell'arbore della cannella, e della città detta Lentava.
Quando furono partiti da questo porto, verso il capo dell'isola di Pulaoan incontrarono un giunco, il qual veniva dall'isola di Burnei, ed eravi dentro il governatore di Pulaoan: gli fecero segno che calasse la vela, e non lo volendo fare, lo presero per forza. Il governatore promise loro che, se volevano liberarlo, donarebbe in termine di sette giorni quattrocento misure di risi, venti porci e venti capre e 150 galline: la qual cosa fece, e li presentò coche, fichi, canne di zucchero, vasi pieni di vin di palma e altre cose. E quando li nostri viddero questa liberalità, gli restituirono alcuni pugnali e archi di legno; appresso gli donarono un fazzuol da mettersi in capo, una vesta di panno giallo e cinque braccia di tela. Ad un suo figliuolo donarono una cappa di panno azurro, e al fratello del governatore una vesta di panno verde e altre cose: e si partirono amici.
E tornarono al diritto dell'isola di Caghaian, che è il porto di Chippit, e lí presero il cammino alla quarta di levante verso sirocco, per trovar l'isole Molucche. E passarono non troppo lontano d'alcune montagne, appresso le quali trovarono il mar pieno d'erbe grandissime, le quali nascevano nel fondo e venivan fino alla superficie dell'acqua.
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