In questo palazzo sono settantanove sale ove stanno infinite donne che servono al re, e hanno sempre torcie accese per mostrar maggior grandezza. Chi volesse veder tutto questo palazzo consumeria tutto un giorno. Tra l'altre vi sono quattro sale principali, dove alcune volte il re dà audienzia alli suoi principali, una delle quali è tutta disotto e disopra coperta di metallo, un'altra tutta d'argento e un'altra tutta d'oro, e l'ultima coperta tutti li muri di perle e gioie preziosissime. Quando li suoi vasalli gli portano oro o altra cosa preziosa, la mettano in questa sala, e dicono: «Questo sia ad onor e gloria del nostro Santoa raia».
Queste genti di China, come disse il detto Moro, sono bianche e vanno vestite come noi, e mangiano sopra tavole come noi, e hanno la croce, ma non sanno perché la tengono. In China nasce il muschio d'una bestia che è simil ad un gatto, il qual mangia d'un legno dolce grosso un dito, ed è chiamato comaru. Dietro alla costa di China sono molti popoli, come di Chenchii, dove si truovano perle e qualche legno di cannella, e li popoli detti Lichii, dove è il re di Mien, il quale ha sotto di sé vintiduoi re, ed egli è suggetto al re di China. Vi si truova anche la gran città detta Cataio orientale, e molti altri popoli in detta terra ferma, e tra gli altri alcuni di costumi sí bestiali che, come veggono il lor padre e madre vecchi e mal gagliardi, gli ammazzano accioché non travaglino piú in questa vita; e tutti questi popoli sono gentili.
Del mare chiamato Lantchidol, e del ritorno delle navi in Siviglia.
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