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      Al principio quei che faceano questo viaggio sopra i cammelli cavalcavano la notte, e si governavano con le stelle, come fanno i marinari, e portavano seco l'acqua da bevere. Ora hanno fatto pozzi profondi che somministrano l'acqua, e appresso delle cisterne che s'empiono d'acque celesti, ancor che rare volte vi piova. E questo viaggio da Copto a Miosormo è di sei in sette giornate. In questo paese intermedio si trovano degli smeraldi, e anche minere d'alcune altre pietre preziose, dove gli Arabi fanno alcune cave profondissime».
      Dalla scrittura di Strabone si comprende che la navigazion su per il fiume del Nilo insino a Copto, e quindi per terra insino a Miosormo, era il cammino piú frequentato che alcun altro; e che questa fusse la via maestra e ordinaria che facevano tutti i mercatanti che andavano nell'India per comperare spezie e gioie, si vederà apertamente per il viaggio che scrive Plinio, il qual era facile e commodo, e in un anno s'andava e tornava. I luoghi veramente nell'Arabia e India nominati da Plinio sono quei medesimi dove oggidí praticano i Portoghesi, de' quai paesi e luoghi, accioché i lettori siano alquanto informati, non sarà inconveniente, discorrendo secondo la picciolezza del nostro debile ingegno, raccontar quello che si è potuto ritrarre e dai libri degli auttori e dalle persone pratiche e informate del mar Rosso e dell'India: dove se per aventura si mancherà in qualche parte, per non saper cosí puntualmente come i nomi antichi dei luoghi corrispondano a' moderni, la benignità de' lettori ne darà perdono.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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