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      E di lí corremmo alla volta del levante quarta di greco, e vedemmo, passate trenta leghe, un'altra isola dispopolata; e di lí seguendo il cammino per il medesimo parizo, ci mettemmo in 24 gradi e duoi terzi. Ed essendo andati dipoi che partimmo 650 leghe, trovammo grandissimo mare da maestro e molto vento di tramontana, che ne sforzò di andare abassando da XXV gradi a XXIII, camminando tuttavia quello che potevamo. Ed essendo andati nella forma sopradetta 750 leghe del nostro cammino alla via della Nuova Spagna, e avendo già gli arbori rotti, gli racconciammo il meglio che potemmo, e per paura che non ne mancasse l'acqua, perché non ne avevamo se non otto botte, col parere di alcuni determinò il capitano di ritornare a trovar la nostra armata dove l'avevamo lasciata nella Filippina, ancora che costui che dice questo fusse di parere che si proseguisse il viaggio, perché gli pareva che si poteva navigare e pigliar la Nuova Spagna.
      Però, avendosi determinato come di sopra, facemmo la nostra navigazione al ponente e quarta di garbino, e avendo navigato trecento leghe dipoi che demmo volta, trovammo alcune isolette che stanno da XV fino a XVI gradi una con l'altra, tramontana e mezzodí. Dicono che queste sono l'isole delli Ladroni, però noi non sorgemmo in quelle, né avemmo notizia della gente. E di lí navigammo al medesimo parizo, la maggior parte al ponente e quarta di garbino, e venimmo a ricognoscere la detta isola Filippina alla parte di tramontana di quella, in un porto buono che tiene due isole alla bocca di quello.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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