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      Primamente dice che tutta l'isola di Giapan è sottoposta ad un re, sotto il quale sono altri signori a maniera de duchi e conti, delli quali in tutto Giapan saranno quattordeci. E quando moreno alcuno di detti signori, il suo primogenito è erede nel stato, e agli altri figliuoli si dà alcuni castelli per sua sustentazione, con patto che stiano ad obedienzia del primogenito, di modo che non lassano dividere il stato. Il minimo di questi signori dice che può mettere in campo diecimila uomini da guerra, altri quindicimila, altri vintimila, altri trentamila.
      Il re principale nella sua lingua si chiama voo: questo è della piú nobile progenie che sia fra loro, della qual nessuno si marita con altro lignaggio. Questo voo pare che sia fra loro come fra noi il papa, e ha iurisdizione nelle cose temporali e spirituali, cioè fra seculari e religiosi, delli quali ci è grande numero in questa terra. E per benché abbia piena autorità sopra il tutto, mai però fa guerra né comanda che sia ucciso alcuno, ma lassa tutta la cura di questo ad un altro che è fra loro come fra noi l'imperadore, chiamato nella loro lingua goxo, il quale ha il governo e imperio sopra tutta l'isola, e sta pure alla obedienzia del detto voo: e quando goxo va a visitarlo, dicono che sta col ginocchio in terra e gli pone il capo per riverenzia a mezza gamba. E benché tenga gran corte di baroni e capitani e soldati, avendo cura della giustizia e della guerra, nondimeno, se detto goxo facesse qualche cosa mal fatta, voo lo potria privar del regno e tagliargli la testa.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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