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      Tutte le leggi e scriture e orazioni loro sono scritte in una lingua diversa dalla lingua volgare, come è fra noi la latina. Dimandato se usano sacrificii, dice che certi giorni li sacerdoti, e specialmente il prelato loro, vestito di certe vesti, viene alla chiesa, e in presenzia del popolo bruciano certi odori e incenso e aguila e certe foglie odorifere, sopra una pietra a modo di altare, cantando certe orazioni. Le chiese di questa gente tengono la medesima libertà come le nostre, perciò che la giustizia non può pigliare né tirare fuora di quelle alcun per alcuno caso, se non per furto. Tengono nelli templi molte imagini de santi e sante dipinte di rilievo, con diademe e risplendore come le nostre, e hanno in simil venerazione li santi come noi; e se bene adorano uno solo Iddio creatore di tutte le cose, pure fanno orazione alli santi acciò preghino Iddio per loro. Questa gente mangia di tutte le cose, e non si circuncide.
      Pare verisimile che l'Evangelio sia penetrato in questa regione, e che per li peccati poi si sia il lume della fede oscurato, o per qualche seduttore come Macometto levata via. E stando a scrivere questa lettera, è venuto a me un vescovo armeno ch'è stato piú di quaranta anni in quelle bande, e hammi detto aver letto che gli Armeni furono a predicare nella China nel principio della primittiva chiesa; però saria gran bene che di novo si facesse illuminar quei popoli della fede e dottrina evangelica, e se ben da Roma sino al Giapan siano ottomilia leghe di viaggio, a chi ama la salute delle anime tutti li travagli e pericoli del mondo sono delizie.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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