Questo anno vanno duoi bonzi alla India, li quali sono stati nella università di Bandu e Meaco, e con essi molti Giapanesi, per apprender le cose della nostra santa fede.
Il dí di san Michele parlammo col duca di questa terra, e ci fece molto onore, dicendo che guardassimo molto bene li libri dove era scritto la legge de' cristiani, e che se era la legge di Iesú Cristo vera e buona, era molto per contristarsi il demonio di quella, perdendo parte di sua iurisdizione. Pochi giorni fa dette licenzia alli suoi vasalli, acciò che tutti quelli che volessino esser cristiani si facessino. Queste buone nove scrivo al fine della lettera per vostra consolazione, e accioché diate grazie a Dio nostro Signore. Parmi che questo inverno ci occuparemo in far una dichiarazione sopra gli articoli della fede in lingua giapanese alquanto copiosa per farla stampare, poi che tutta la gente principale sa leggere e scrivere, perché si stenda la nostra santa fede a molte parti, non potendo a tutti soccorrere. Paulo, nostro carissimo fratello, tradurrà in sua lingua fidelmente tutto quello ch'è necessario per la salvazione dell'anime loro. Adesso vi bisogna (poi che tanta disposizione si scopre) che tutti i vostri desiderii siano per manifestarvi per grandi servi di Dio nel cielo, il che farete essendo in questo mondo umili interiormente in le vostre anime e vite, lasciando la cura a Dio che esso vi darà il credito che conviene con li prossimi nella terra, e se non lo farà, sarà per veder il pericolo che incorrete, attribuendo a voi quello che è d'Iddio.
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