E da questo bono proposito è nato che dal libro del signor Giovan de Barros, gentiluomo portoghese, intitolato «La prima Deca dell'Asia», abbiamo scelto e fatto elezione delle cose pertinenti alla intelligenzia delli piú notabili paesi, fiumi, monti, città e colfi delli mari orientali e occidentali, avendo lasciato adietro quanto per lui è referito delle guerre fatte con quelli popoli dell'Indie, come cose alli desiderosi di maggior intelligenza di poco profitto. Alli quali, in ricompensa di questo, facciamo sapere il sudetto signor Giovanni prometter di mandar in luce un libro di tavole di geografia del paese della China, stampato (come egli dice) in quella provincia e per un Chino suo schiavo tradotto; e di piú un libro separato e da lui scritto delle cose naturali de' detti paesi, cioè arbori, erbe, fiori, frutti, animali terrestri, uccelli e pesci: quali libri, venendo in luce (come si desidera e spera) di quella lingua, nella nostra natia italiana dal lor esemplare saranno particolarmente esposti. È veramente questo magnifico gentiluomo scrittore diligentissimo, e tale che nella sua istoria si vede usata ogni diligenzia per far noti e publicar al mondo non solamente li soldati e capitani, quanto li particolari marinari portoghesi che al tempo dell'illustrissimo infante don Enrico navigaron le marine di Etiopia. E del magnifico messer Alvise da Ca' da Mosto, gentiluomo veneziano, non ha voluto far alcuna menzione, il quale (sí come per la lettura del suo libro si cognosce ed è noto a tutto il mondo) già cento anni, per ordine del sudetto illustrissimo infante navigando, ne scoperse parte, e massime l'isole di Capo Verde.
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