Da questo fiume andando verso il capo di Guardafuni, e di là voltando fin alle porte del stretto del mar Rosso, e da quelle tirando una linea alli fonti di detto fiume, resta un paese che gli Arabi propriamente chiamano Aian, il quale quasi tutto è abitato da loro, avenga che in gran parte verso mezzodí dentro fra terra abitino negri idolatri. E dal sboccare di questo fiume Quilmanci verso il ponente, fin al capo chiamato delle Correnti, che li Mori di quella costa navigano, tutta quella terra che corre ponente verso il capo di Buona Speranza (come di sopra s'è detto) gli Arabi e Persiani la chiamano Zanguebar, e gli abitatori Zanguii. E tutta questa costa, cominciando dal detto fiume Quilmanci fino al capo delle Correnti, generalmente è bassa e paludosa, e molto coperta di boschetti e arbori piccoli, che non lasciano strada da potervi passare. E cosí per la fortezza di quelli, come per li fiumi e paludi che tagliano la detta costa in isole e secche che la occupano quasi tutta, vi si causa un aere pessimo, di maniera che possiamo dir quello esser un altro paese di Guinea, con aere corrotto, con tutte l'altre cose che vi si generano e producono. Perché la gente è negra, di capello crespo, idolatra, e tanto credula in augurii e stregherie, che nella maggior caldezza di loro negocii desistono quando hanno qualche cattivo incontro. Gli animali, uccelli, frutti e semenze, tutti corrispondono alle barbarie di quella gente in esser fieri e salvatichi, ancora che da Magadasso verso il capo di Guardafuni (benché sia piú copioso e abbondante di bestiame), per esser paese sterile e di poche vittuarie, si vengono a proveder da questi per il loro vivere.
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