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      E percioché tutta questa distanzia che è del capo Segogora fin a Chatigam si può meglio intendere per pittura che per scrittura, per esser tutta terra tagliata in isole, secche e giarre che fanno le bocche del Gange con la copia delle sue acque, non nominiamo le città e abitazioni che sono in dette isole. Li curiosi della situazione loro potranno veder nelle tavole della nostra geografia.
      Adunque, continuando al lungo del nostro dito indice nella sesta parte della general divisione che avemo fatta, la qual principia in Chatigam e finisce nel capo di Singapula, che sta uno grado lontano dalla linea equinoziale verso la parte della tramontana e leghe quaranta verso levante dalla nostra città di Malaccha, vi saran in tutta questa costa trecentottanta leghe, le quali partimmo in questa maniera. Fin al capo di Nigraes, che è sedeci gradi, dove principia il regno di Pegu, son cento leghe, nel qual spazio sono queste abitazioni: Chocoria, Bacala, Arracan, città principale del regno cosí chiamato, Chubode, Sedoa e Xara, che è nella punta di Nigraes. E di qui passando alla città di Tavay, ch'è in tredeci gradi e la ultima del regno di Pegu, resta un grande colfo di molte isole, seccagne e ghiare, le qual al modo del Gange fa un altro molto potente fiume che parte tutta la terra di Pegu, il qual vien dal lago di Chiamay, che sta verso tramontana per distanzia di ducento leghe nella interior parte della terra, dal quale procedono sei notabili fiumi, tre che si congiungono con altri e fanno il gran fiume che passa per mezzo del regno di Sian, e gli altri tre vengono a sboccar in questo colfo di Bengala: uno che vien traversando il regno di Caor, donde il fiume prese il nome, e per quello di Comotay e per quello di Cirote, dove si fanno tutti li eunuchi che sono condotti di Levante, e vien ad uscir di sopra di Chatigam, in quel notabil braccio del Gange per mezzo della isola Sornagam; l'altro di Pegu passa per il regno Ava, che è dentro fra terra, e l'altro esce in Martabam fra Tavay e Pegu, in latitudine di quindeci gradi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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