La qual è distante da Cefala verso ponente per linea diritta poco piú o manco di centosettanta leghe, in latitudine fra gradi venti e ventiuno dalla parte dell'ostro, senza che per quelle bande si trovi alcun edificio antico né moderno, percioché la gente, essendo molto barbara, fanno per tutto le sue case di legnami. E per giudicio delli Mori che gli hanno veduti par esser cosa antichissima, e che sia stata fatta ivi per aver possessione di quelle mine, che sono molto antiche, delle quali non si cava oro molti anni fa per causa delle guerre. E riguardando il sito e il modo dell'edificio posto tanto nel cuore della terra, e che li Mori confessano non esser opera loro per la sua antichità, e piú perché non conoscono li caratteri dell'epitafio che è sopra la porta, potressimo ben congietturar quella esser la regione chiamata da Ptolomeo Agysymba, dove fa sua computazione meridionale, perché il nome di essa e cosí del capitano della guardia in alcun modo s'assimigliano, e l'uno di loro è stato corrotto dall'altro. E ponendo in questo il nostro giudicio, penso che questa tal opera facesse far alcun principe che in quel tempo era patrone di queste mine, come possessioni di esse, la qual perse poi col tempo e ancora per essere molto lontane dal suo stato, percioché per la similitudine degli edificii si assomigliano molto ad altri che sono nella terra del Prete Ianni, in un luogo chiamato Caxumo, che dicono esser stata una città camera della regina Saba, che Ptolomeo chiama Axuma, e che 'l principe di questo stato fossi signor di queste mine, e per causa di quelle ordinasse di far questi edificii, nel modo che noi al presente abbiamo fatto in la fortezza della Mina e questa medesima di Cefala.
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