Alcuna volta, quando egli vuol qualche servizio, manda alle mine dove si cava l'oro a partir una o due vacche, secondo il numero delle genti che vi sono, in segno d'amore: e per retribuzione di quella visitazione ciascuno di loro gli dà un poco d'oro, di valuta fin a dieci lire di piccioli. Ancora nelle fiere che si fanno i mercanti gli fanno certo presente, però se non lo pagano non si fa contra loro esecuzione; ma il mercante che non lo dà non può andar davanti di esso Benomotapa, il che fra loro è riputato gran male.
Tutti li casi della giustizia, ancora che vi siano altri giudici e officiali di quello, lui per la sua propria bocca ha da confirmar la sentenzia, condannando over assolvendo la parte secondo che li pare. E non hanno prigioni, percioché li casi subito sono determinati in quel medesimo giorno che si fa la lite, per quello che le parti allegano e con li testimonii che ciascuno presenta. Quando non sono testimonii, se 'l reo vuol che si stia al suo sacramento, si fa in questo modo: tritano minutamente la scorza d'un certo legno, la qual cosí sminuzzata gettano in un vaso d'acqua, e il reo la bee, e se non vomita è assolto, e vomitando è condannato. E se l'attor, quando il reo non vomita, vuol pigliar il medesimo beveraggio e anco egli non vomita, restano spese per spese e non si procede piú nella lite. Se alcuna persona li domanda qualche grazia o mercede, l'espedisce per terza persona, la qual è come estimator del prezzo che gli ha da donar per la tal cosa; e alcuna volta si domanda tanto per essa che non accettano la grazia o mercede, e non basta quello che si dona al principe, ma ancora il terzo vuol la sua porzione.
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Benomotapa
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