È adunque da sapere che l'anno di nostra salute 1202 vennero in questa città di Venezia que' gran principi francesi e fiamenghi, veramente cristianissimi, Baldovino conte di Fiandra e di Henaut, Enrico suo fratello, Luigi conte di Bles e di Chartres, e il conte Ugo di San Polo, con gran numero di baroni e signori e vescovi e abbati, che aveano gli anni avanti preso il segno della croce. E condussero seco numeroso esercito, il quale fu ordinato, per non dare incommodo alla città, che pigliasse gli alloggiamenti a San Nicolò sopra il lito del mare, ove erano mandate dalla città le vettovaglie di giorno in giorno per il lor bisogno (ed erane lor capitano generale il marchese Bonifacio di Monferrato terzo di questo nome), con proponimento d'andare a soccorrere ai cristiani nella Terra Santa; ove poco avanti per il Saladino soldano di Egitto era stato tolto a Guidone di Lusignano il regno di Ierusalem e di tutta la Soria, il quale essi, dopo quella famosa recuperazione di Gottofreddo Boglione e di tanti baroni, che fu d'intorno l'anno di nostra salute 1099, aveano posseduto ottantaotto anni continui. E montarono l'ottavo giorno d'ottobre, l'istesso anno 1202, al porto di San Nicolò de Lio sull'armata, la quale l'anno avanti, secondo l'ordine e convenzioni fatte con gli ambasciatori che essi avevano mandati a Venezia, era loro stata apparecchiata da messer Rigo Dandolo, allora serenissimo principe di questa Republica; il quale a cosí santa e cristiana impresa com'era quella della ricuperazione di Terra Santa volse andare in persona, come a buon e religioso principe conveniva, ancor che fosse molto vecchio e cieco; ma prima, con tutto il popolo che in quella impresa l'avea da seguitare, tolse l'insegna della croce nella chiesa di San Marco, avanti l'altare grande, con gran solennità e con bellissime ceremonie, lasciando d'ordine della Republica Reniero suo figliuolo al governo della città. Avendo la Republica in quel tempo perduta la città di Zara in Schiavonia, fu fatta convenzione con li baroni che s'andasse prima a ricuperarla; la quale, dopo lungo assedio dell'esercito e dell'armata, fu presa il mese di novembre e tolta dalle mani di Bela, re d'Ungheria, il quale se n'era per avanti impatronito.
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