Ebbe il suo corpo sepoltura dov'erano l'ossa d'Anna sua prima moglie, nel monasterio del Iacinto nella città di Nicea in Bitinia.
Alla fine, Roberto imperatore di Constantinopoli (per ritornar a lui), come alle volte aviene ai giovani, innamoratosi imprudentemente d'una bellissima giovane greca, di nobil sangue e ricca, ancor che sapesse che dalla madre era stata promessa ad un Borgognone de' primi capitani del suo esercito, senz'alcun rispetto e con grande insolenzia tolta, la menò a casa. La quale ingiuria non potendo il Borgognone sostenere, pieno d'ira e di furore, non essendo l'imperatore in Constantinopoli, con molti suoi seguaci entrò una notte in palazzo, e rotte le porte, presa la giovane e la madre, a quella tagliò il naso e l'orecchie; e la madre, come quella che era stata cagione della rapina della figliuola, fece affogar in mare. Questo miserabil caso perturbò tanto l'imperatore che, pieno di sdegno e di cordoglio per lo scorno grande fattogli dal capitano, raccomandato ch'ebbe l'imperio a messer Marin Michele (ch'era allora, secondo alcuni, podestà de' Veneziani), come quello che faceva pensiero di non voler piú ritornar a Constantinopoli, si partí disperato e venne in Italia; dove, ito a Roma per dolersi col papa di questa sua miseria e sciagura che gli era avenuta, stato che fu alquanto tempo appresso sua Santità e amorevolmente da lei racconsolato, fu consigliato a ritornare a Constantinopoli: nel qual viaggio, gravemente ammalato, nella Morea morí, lasciando l'imperio a suo fratello Baldovino, per l'età non ancor atto a governar l'imperio.
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