Della nobil città di Tauris, che è nella provincia di Hirach, e delli mercatanti e abitanti in quella.
Cap. 9.
Tauris è una città grande, situata in una provincia nominata Hirach, nella quale sono molte altre città e castelli, ma Tauris è la piú nobile e piú popolata. Gli abitatori vivono delle mercanzie e arti loro, perché vi si lavora di diverse sorti di panni d'oro e di seta di gran valuta, ed è posta questa città in tal parte che dall'India, da Baldach, da Moxul, da Cremessor e dalle parti de' cristiani i mercatanti vengono per comprare e vender diverse mercanzie. Quivi si trovano eziandio pietre preziose e perle abbondantemente. Quivi li mercatanti forastieri fanno gran guadagno, ma gli abitatori sono generalmente poveri, e mescolati di diverse generazioni, cioè nestorini, armeni, iacopiti, giorgiani e persi, e le genti che adorano Macometto è il popolo della città, che si chiamano Taurisini e hanno il parlar diverso fra loro. La città è circondata di giardini molto dilettevoli, che producono ottimi frutti. E i saraceni di Tauris sono perfidi e mali uomini, e hanno per la legge di Macometto che tutto quello che tolgono e robbano alle genti che non sono della sua legge sia ben tolto, né gli sia imputato ad alcun peccato, e se i cristiani gli ammazzassero o gli facessero qualche male, sono riputati martiri; e per questa causa, se non fossero proibiti e ritenuti per il suo signore che governa, commetterebbono molti mali. E questa legge osservano tutti i saraceni. E in fine della vita loro va a loro il sacerdote, e dimandali se credono che Macometto sia stato vero nunzio di Dio, e se rispondono che lo credono sono salvi: e per questa facilità di assoluzione, che gli concede il campo largo a commettere ogni sceleraggine, hanno convertito una gran parte de' Tartari alla sua legge, per la quale non gli è proibito alcun peccato.
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