E come vennero in Malabar imparorno l'arti magice e diabolice, con le quali sanno far venir tenebre e oscurar il giorno, di modo che, s'uno non è appresso a l'altro, non si veggono; e ogni volta che vogliono far correrie fanno simil arti, acciò le genti non s'avvegghino di loro. E cavalcano il piú delle volte verso le parti di Reobarle, perciò che tutti i mercanti che vengono a negociare in Ormus, fin che s'avisano che venghino i mercanti dalle parti d'India, mandan al tempo del verno i muli e camelli, che si son smagrati per la lunghezza del cammino, alla pianura di Reobarle, dove per l'abondanza dell'erbe debbano ingrassarsi: e questi Caraunas, che attendono a questo, vanno depredando ogni cosa, e prendono gli uomini e vendongli; nondimeno se possono riscatarsi li lascian andare. E messer Marco quasi fu preso una fiata da loro per quell'oscurità, ma egli se ne fuggí ad un castello di Consalmi; de' sui compagni alcuni furono presi e venduti, altri furono morti.
Della città di Ormus, che è posta in isola vicina alla terra sopra il mar dell'India,
e della condizione e vento che vi soffia cosí caldo.
Cap. 15.
Nel fine della pianura che abbiam detto di sopra, che dura verso mezodí per cinque giornate, si perviene ad una discesa che dura ben venti miglia, ed è via pericolosissima per l'abondanza de' rubatori che di continuo assaltano e rubbano quelli che vi passano. E quando si giugne al fine di questa discesa, si truova un'altra pianura molto bella, che dura di lunghezza per due giornate e chiamasi pianura di Ormus: ivi sono riviere bellissime e dattali infiniti, e trovansi francolini e papagalli e molti altri uccelli che non s'assomigliano alli nostri.
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