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      La condizion di questo Vecchio era tale, secondo che messer Marco affermò aver inteso da molte persone: ch'egli avea nome Aloadin ed era macomettano, e avea fatto far in una bella valle serrata fra due monti altissimi un bellissimo giardino, con tutti i frutti e arbori che aveva saputo ritrovare, e d'intorno a quelli diversi e varii palagi e casamenti, adornati di lavori d'oro e di pitture e fornimenti tutti di seta. Quivi per alcuni piccioli canaletti che rispondevan in diverse parti di questi palagi si vedeva correr vino, latte e melle e acqua chiarissima, e vi avea posto ad abitar donzelle leggiadre e belle, che sapean cantar e sonar d'ogni instrumento e ballar, e sopra tutto ammaestrate a far tutte le carezze e lusinghe agli uomini che si possin imaginare. Queste donzelle, benissimo vestite d'oro e di seta, si vedevan andar sollazzando di continuo per il giardino e per i palagi, perché quelle femine che l'attendevano stavan serrate e non si vedevano mai fuori all'aere.
      Or questo Vecchio avea fabricato questo palagio per questa causa, che, avendo detto Macometto che quelli che facevano la sua volontà anderiano nel paradiso, dove troverian tutte le delicie e piaceri del mondo, e donne bellissime, con fiumi di latte e melle, lui voleva dar ad intendere ch'egli fosse profeta e compagno di Macometto, e potesse far andar nel detto paradiso chi egli voleva. Non poteva alcun entrare in questo giardino, perché alla bocca della valle vi era fatto un castello fortissimo e inespugnabile, e per una strada secreta si poteva andare dentro.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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