Gli altri monti sono abondanti di mandole e pistacchi, de' quali si ha grandissimo mercato. E partendosi dal detto castello, si va per tre giornate fra greco e levante, sempre trovando contrade bellissime, dove sono molte abitazioni abondanti de frutti, biade e vigne. Gli abitatori osservano la legge di Macometto, e sono micidiali, perfidi e maligni, e attendono molto alle crapole e bere, perché hanno buon vino cotto. In capo non portano cosa alcuna, se non una cordella di dieci palmi, con la quale circondano il capo. Sono ancora buoni cacciatori e prendono assai bestie salvatiche, e non portano altre vesti se non delle pelli di quelle che uccideno, delle quali acconcie se ne fanno fare vesti e scarpe.
Della città di Scassem, e de' porci spinosi che ivi si truovano.
Cap. 24.
Dopo il cammino di tre giornate si truova una città nominata Scassem, qual è d'un conte, e sono altre sue città e castelli ne' monti. Per mezo di questa città corre un fiume assai ben grande. Ivi sono porci spinosi, contra i quali come il cacciatore instiga i cani, immediate si reducono insieme e con gran furia tirano le spine agli uomini e ai cani, e gli feriscono con le spine che hanno sopra la pelle. Gli abitanti han lingua per sé, e li pastori che hanno bestie abitano in que' monti, in alcune caverne che da loro medesimi s'hanno fatte; il che possono far facilmente, perché i monti sono di terra e non sassosi.
E quando si parte dalla città sopradetta, si va per tre giornate che non si truova abitazione alcuna né cosa pel viver de' viandanti, salvo che acqua, ma per li cavalli si truovano erbe sufficientemente: per il che gli viandanti si portano seco le cose necessarie.
| |
Macometto Scassem Scassem
|