E però il re dona di quelli ad alcuni re e prencipi per amore, ad alcuni ne dà per tributo, e anco ne cambia per oro: e questi si possono trarre per altre contrade. Si trovano similmente monti nelli quali vi è la vena delle pietre delle qual si fa l'azzurro, il migliore che si truovi nel mondo, e vene che producono argento, rame e piombo in grandissima quantità. È provincia certamente fredda.
Ivi ancora nascono buoni cavalli, che sono buoni corridori, e hanno l'unghie de' piedi cosí dure che non hanno bisogno di portar ferri: e gli uomini corrono con quelli per le discese de' monti, dove altre bestie non potriano correre né avrebbono ardire di corrervi. E gli fu detto che non era passato molto tempo che si trovavano in questa provincia cavalli ch'erano discesi dalla razza del cavallo d'Alessandro, detto Bucefalo, i quali nascevano tutti con un segno in fronte, e n'era solamente la razza in poter d'un barba del re; qual, non volendo consentir che 'l re ne avesse, fu fatto morire da quello, e la moglie per dispetto della morte del marito distrusse la detta razza, e cosí s'è perduta. Oltre di ciò, ne' monti di quella provincia nascono falconi sacri, che sono molto buoni e volano bene, e similmente falconi laneri, astori perfetti e sparavieri. Sono gli abitanti cacciatori di bestie e uccellatori; hanno buon frumento, e vi nasce l'orzo senza scorza. Non hanno olio di olivo, ma lo fanno di noci e di susimano, il quale è simile alle semenze di lino, ma quelle del susiman sono bianche, e l'olio è migliore e piú saporito di qualunque altro olio, e l'usano i Tartari e altri abitanti in quelle parti.
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Alessandro Bucefalo Tartari
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