Cap. 28.
Partendosi dalla provincia di Balaxiam e caminando per greco e levante, si truovano sopra la ripa d'un fiume molti castelli e abitazioni, che sono del fratello del re di Balaxiam; e passate tre giornate s'entra in una provincia che si chiama Vochan, la qual tien per longhezza e larghezza tre giornate: e le genti di quella osservano la legge di Macometto, e hanno parlar da per sé, e sono uomini d'approbata vita e valenti nell'arme. Il loro signore è un conte che è soggetto al signore di Balaxiam. Hanno bestie e uccellatori d'ogni maniera.
E partendosi da questa contrata si va per tre giornate tra levante e greco sempre ascendendo per monti, e tanto s'ascende che la sommità di quei monti si dice esser il piú alto luogo del mondo. E quando l'uomo è in quel luogo truova fra due monti un gran lago, dal qual per una pianura corre un bellissimo fiume: e in quella sono i migliori e i piú grassi pascoli che si possino trovare, dove in termine di dieci giorni le bestie (siano quanto si voglian magre) diventano grasse. Ivi è grandissima moltitudine d'animali salvatichi, e specialmente montoni grandissimi, che hanno le corna alla misura di sei palmi e almanco quattro o tre, delle qual li pastori fanno scodelle e vasi grandi dove mangiano, e con quelli serrano anco i luoghi dove tengono le lor bestie; e gli fu detto che vi sono lupi infiniti che uccidono molti di quei becchi, e che si trova tanta moltitudine di corna e ossa, che di quelli atorno le vie si fanno gran monti per mostrar alli viandanti la strada che passano al tempo della neve.
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