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      La terra è fertile e abondante di tutte le cose necessarie. Da questa contrata si partono molti mercanti che vanno pel mondo, e nel vero sono genti avare e misere, perché mangiano male e peggio bevono. Oltre li macomettani vi abitan alcuni cristiani nestorini, che hanno la loro legge e chiese. E la sopradetta provincia è di longhezza di cinque giornate.
     
      Della città di Samarchan, e del miracolo della colonna nella chiesa di San Giovan Battista.
      Cap. 30.
     
      Samarchan è una città nobile, dove sono bellissimi giardini e una pianura piena di tutti i frutti che l'uomo può desiderare. Gli abitanti parte son cristiani e parte saraceni, e sono sottoposti al dominio d'un nepote del gran Can, del qual non è però amico, anzi è di continuo fra loro inimicizia e guerra. Ed è posta la detta città verso il vento maestro. E in questa città gli fu detto esser accaduto un miracolo, in questo modo: che già anni cento e venticinque uno nominato Zagathai, fratello germano del gran Can, si fece cristiano, con grand'allegrezza de' cristiani abitanti, quali col favor del signore fecero fabricar una chiesa in nome di s. Giovan Battista: e fu fatta con tal artificio che tutt'il tetto di quella (ch'era ritonda) si fermava sopra una colonna ch'era in mezzo, e di sotto di quella vi metterono una pietra quadra, la quale tolsero col favor del signore d'un edificio de' saraceni, li quali non ebbero ardimento di contradirgli per paura. Ma, venuto a morte Zagathai, gli successe un suo figliuolo qual non volse esser cristiano, e allora i saraceni impetrorno da lui che li cristiani li restituissero la lor pietra; la qual ancor che i cristiani s'offerissero di pagarla, non volsero, percioché pensavano che, levandola via, la chiesa dovesse rovinare: per la qual cosa li cristiani dolenti ricorsero a raccomandarsi al glorioso S. Giovanni, con grande lacrime e umiltà. E venuto il giorno nel quale doveano restituire la detta pietra, per intercession del santo, la colonna si levò alta dalla base della detta pietra per palmi tre in aere, che facilmente si poteva levar via la pietra de' saraceni senza che gli fosse posto sostentamento alcuno, e cosí fin al presente si vede detta colonna senz'alcuna cosa sotto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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