Si č detto a bastanza di questo, dirassi della provincia di Carchan.
Della cittā di Carchan, dove gli uomini hanno le gambe grosse e il gosso nella gola.
Cap. 31.
Di qui partendosi si vien nella provincia di Carchan, la cui longhezza dura cinque giornate. Le genti osservano la legge di Macometto, e vi sono alcuni cristiani nestorini, e sono soggetti al dominio del sopradetto nepote del gran Can. Sono copiosi delle cose necessarie, e massimamente di bambagio. Gli abitanti sono grandi artifici, e hanno per la maggior parte le gambe grosse e un gran gosso nella gola, il che avviene per la proprietā dell'acque che bevono. E in questa provincia altro non v'č degno di memoria.
Della cittā di Cotam, e abondanza d'ogni cosa necessaria al vivere.
Cap. 32.
Dopo si perviene alla provincia di Cotam, fra greco e levante, la cui longhezza č otto giornate, ed č subdita al gran Can, e quelle genti osservano la legge di Macometto. Sono in essa molte cittā e castelli, e la piú nobil cittā, e dalla quale il regno ha tolto il nome, č Cotam, la quale č abondantissima di tutte le cose necessarie al vivere umano. Vi nasce bambagio, lino e canevo, biada e vino e altro. Gli abitanti hanno vigne, possessioni e molti giardini; vivono di mercanzie e d'arti, e non sono uomini da guerra.
Si č detto di questa provincia, dirassi d'un'altra detta Peym.
Della provincia di Peym, e delle pietre calcedonie e diaspri che si truovano in un fiume; e della consuetudine che hanno di maritarsi di nuovo ogni fiata che vogliono.
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