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      E ne son stati di quelli che, passando per questo deserto, hanno veduto un esercito di gente che gli veniva incontro, e dubitando che vogliano rubbarli s'hanno messo a fuggire, e lasciata la strada maestra, non sapendo piú in quella ritornare, miseramente sono mancati dalla fame. E veramente sono cose maravigliose e fuor d'ogni credenza quelle che vengono narrate che fanno questi spiriti in detto deserto, che alle fiate per aere fanno sentire suoni di varii e diversi instrumenti di musica e similmente tamburi e strepiti d'arme: e però costumano d'andar molto stretti in compagnia, e avanti che comincino a dormire mettono un segnale verso che parte hanno da camminare, e a tutti li loro animali legano al collo una campanella, qual sentendosi non li lascia uscire di strada; e con grandi travagli e pericoli è di bisogno di passar per detto deserto.
     
      Della provincia di Tanguth e della città di Sachion, e de' costumi quando nasce loro un figliuolo, e del modo come abbruciano li corpi de' morti.
      Cap. 36.
     
      Quando s'è cavalcato queste trenta giornate pel deserto, si truova una città detta Sachion, la qual è del gran Can, e la provincia si chiama Tanguth. E adorano gl'idoli, e vi sono turchi e alcuni pochi cristiani nestorini e anco saraceni, ma quelli che adorano gli idoli hanno linguaggio da per sé. La città è tra levante e greco. Non sono genti che vivino di mercanzie, ma delle biade e frutti che raccogliono delle lor terre. Oltre di ciò hanno molti monasterii e abbazie, che sono piene d'idoli di diverse maniere, alli quali sacrificano e onorano con grandissima riverenza.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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