E come nasce lor un figliuolo maschio, lo raccomandan ad alcun de' detti idoli, ad onor del quale nutriscono un montone in casa quell'anno, in capo del quale, quando vien la festa del detto idolo, lo conducono avanti di quello insieme col figliuolo: dove sacrificano il montone, e cotte le carni gliele lasciano per tanto spazio fino che compino le lor orazioni, nelle quali pregano gl'idoli che conservino il lor figliuolo in sanità, e dicono ch'essi idoli fra questo spazio hanno succiato tutta la sostanza overo sapore delle carni. Fatto questo portano quelle carni a casa, e congregati i parenti e amici con grand'allegrezza e riverenza le mangiano, e salvano tutte l'ossa in alcuni belli vasi; e li sacerdoti degl'idoli hanno il capo, li piedi, gl'interiori e la pelle e qualche parte della lor carne.
Similmente questi idolatri nella lor morte osservano questo costume, che quando manca alcun di loro che sia di condizione, che gli vogliono abbruciar il corpo, li parenti mandan a chiamare gli astrologhi e li dicono l'anno, il giorno e l'ora che 'l morto nacque; quali, poi ch'hanno veduto sotto che constellazione, pianeta e segno egli era nato, dicono in tal giorno die' esser abbruciato. E s'allora quel pianeta non regna, fanno ritener il corpo tal volta una settimana morto e anco sei mesi avanti che l'abbrucino, aspettando che 'l pianeta gli sia propizio e non contrario, né mai gl'abbruciarebbono fino che gli astrologhi non dicono: ora è il tempo. Di sorte che, bisognando tenerlo in casa longamente, per schiffar la puzza fanno far una cassa di tavole grosse un palmo, molto ben congionte e dipinte, dove posto il corpo con molte gomme odorifere, canfora e altre speciarie, gli stroppano le congiunture con pece e calcina, coprendola di panni di seta.
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