Della giustizia che osservano, e della vanità de' matrimonii che fanno de' figliuoli morti.
Cap. 48
Mantengono la giustizia come vi narraremo al presente. Quando alcuno ha rubbato alcuna picciola cosa, per la qual non meriti la morte, lo battono sette volte con un bastone, o vero dicesette volte, o ventisette o trentasette o quarantasette, fino a cento sempre crescendo, secondo la quantità del furto e qualità del delitto: e molti muoiono per queste battiture. Se uno rubba un cavallo o altre cose per le quali debba morire, con una spada si taglia per mezo; ma se quel che ha rubbato può pagare, e dare nove volte piú di quello che ha rubbato, scapola. Item qualunque signore o altr'uomo che ha molti animali li fa bollare del suo segno, cioè cavalli e cavalle, camelli e buoi, vacche e altre bestie grosse, poi li lascia andar a pascere per le pianure e monti in qualunque luogo senza custodia di uomo; e se una bestia si mischia con qualche altra, ciascuno ritorna la sua a colui del quale si truova il segno. I castrati e becchi li fanno custodire dagli uomini, e le loro bestie sono tutte grasse e grandi e belle oltra modo.
Quando ancora sono due uomini, de' quali uno abbia avuto un figliuol maschio, e quello sia mancato di tre anni o altramente, e l'altro abbia avuto una figliuola, ed ella parimenti sia mancata, fanno insieme le nozze, perché danno la fanciulla morta al fanciullo morto: e allora fanno dipingere in carte uomini in luogo di servi, e cavalli e altri animali, e drappi d'ogni maniera, denari e ciascuna sorte di massarizie, e fanno far gl'instrumenti a corroborazione della dote e matrimonio predetti; le qual cose fanno tutte abbruciare, e del fumo che indi viene dicono che tutte queste cose son portate ai loro figliuoli nell'altro mondo, dove si pigliano per marito e moglie; e li padri e madri de' morti si hanno per parenti, come se veramente le nozze fossero state celebrate e che vivessero.
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