E quando s'è cavalcato (come è detto) quaranta giornate, si truova il mare Oceano, presso al quale è un monte nel quale fanno nido astori e falconi pellegrini, e nella pianura. Ivi non sono uomini, né vi abitano bestie né uccelli, salvo ch'una maniera d'uccelli che si chiamano bargelach, e i falconi si pascono di quelli: sono della grandezza delle pernici, e nella coda son simili alle rondini, e ne' piedi alli papagalli; volano velocemente. E quando il gran Can vuol avere un nido di falconi pellegrini, manda fino a detto luogo per quelli; e nell'isola, che è circondata dal mare, nascono molti girifalchi. Ed è quel luogo tanto verso la tramontana che la stella di tramontana pare alquanto rimaner dipoi verso mezodí. E i girifalchi che nascono nell'isola predetta sono in tanta copia che 'l gran Can ne puol avere quanti ne vuole a suo piacere. Né crediate che i girifalchi che delle terre de' cristiani si portano a' Tartari siano portati al gran Can, ma portansi in Levante solamente, cioè a qualche signore tartaro e altri nobili di Levante che sono a' confini de' Cumani e Armeni.
Ora, avendo detto delle provincie che sono verso la tramontana fino al mare Oceano, diremo delle provincie verso il gran Can, e ritorniamo alla provincia detta Campion, la qual di sopra è descritta.
Come, partendosi da Campion, si vien al regno di Erginul; e della città di Singui; e de' buoi, che hanno un pelo sottilissimo; e della forma dell'animal che fa il muschio, e come lo prendono; e de' costumi degli abitanti, e bellezza delle lor donne.
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