La faccia sua è bianca e alquanto rossa, risplendentemente a modo di rosa colorita, che 'l fa parer molto grazioso; gli occhi sono neri e belli, il naso ben fatto e profilato. Ha eziandio quattro donne signore, quali tiene di continuo per mogli legitime, e il primo figliuolo che nasce di quelle è successor dell'imperio dopo la morte del gran Can, e si chiamano imperatrici, e tengono corte regale da per sé. Né alcuna è di loro che non abbia trecento donzelle molto belle e molti donzelli e altri uomini castrati e donne, talmente che ciascuna di queste ha nella sua corte diecimila persone; e quando il gran Can vuol esser con una di queste tali, la fa venir alla sua corte, overo egli va alla corte di lei.
E ha oltre di ciò molte concubine; e dirovvi come è una provincia nella qual abitano Tartari che si chiaman Ungut, e la città similmente, le genti della qual sono bellissime e bianchissime, e il gran Can ogni due anni, secondo che lui vuole, manda alla detta provincia suoi ambasciatori, che li truovino delle piú belle donzelle, secondo la stima della bellezza che lui li commette, quattrocento, cinquecento, piú e manco secondo che li pare, le quali donzelle si stimano in questo modo. Giunti che sono gli ambasciatori, fanno venir a sé tutte le donzelle della provincia, e vi sono li stimatori a questo deputati, i quali, vedendo e considerando tutte le membra di ciascuna a parte a parte, cioè i capelli, il volto e le ciglia, la bocca, le labra e l'altre membra, che siano condecenti e conformi alla persona, e stimano alcune in caratti sedici, altre dicessette, diciotto, venti e piú e manco, secondo che sono piú e manco belle.
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