Questo Achmach avea ragunato molto tesoro, perché ciascuno che volea qualche reggimento overo officio li mandava qualche gran presente.
Regnò adunque costui anni ventidue in questo dominio; finalmente gli uomini della terra, cioè i Cataini, vedendo le infinite ingiurie e nefande sceleratezze ch'egli fuor di misura commetteva, cosí nelle lor mogli come nelle lor proprie persone, non potendo per modo alcuno piú sostenere, deliberorno d'ammazzarlo e ribellare al dominio della città. E tra gli altri era un Cataino nominato Cenchu, che avea sotto di sé mille uomini, al qual il detto Achmach avea sforzata la madre, la figliuola e la moglie; dove che pien di sdegno parlò sopra la destruzione di costui con un altro Cataino nominato Vanchu, il qual era signore di diecimila, che dovessero far questo quando il gran Can sarà stato tre mesi in Cambalú, e poi si parte e va alla città di Xandú, dove sta similmente tre mesi, e similmente Cingis suo figliuolo si parte e va alli luoghi soliti, e questo Achmach rimane per custodia e guardia della città; e quando intraviene qualche caso esso manda a Xandú al gran Can, ed egli li manda la risposta della sua volontà. Questi Vanchu e Cenchu, avendo fatto questo consiglio insieme, volsero communicarlo con li Cataini maggiori della terra, e di comun consenso lo fecero intender in molte altre città e alli suoi amici, cioè che avendo deliberato in tal giorno far il tal effetto, che subito che vedranno i segni del fuoco debbino ammazzar tutti quelli che hanno barba, e far segno con il fuoco alle altre città che faccino il simile: e la cagion per la qual si dice che li barbuti sian ammazzati, è perché i Cataini sono senza barba naturalmente, e li Tartari e saraceni e cristiani la portavano.
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