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      E quando il signore si veste alcuna vesta, questi baroni similmente si vestono d'una del medesimo colore, ma quelle del signore sono di maggior valuta e piú preciosamente ornate; e dette vesti de' baroni di continuo sono apparecchiate: non che se ne facciano ogn'anno, anzi durano dieci anni, e piú e manco. E di qui si comprende la grand'eccellenza del gran Can, conciosiacosaché in tutt'il mondo non si troverà principe alcuno che possa far tante cose quanto egli fa.
      In questo giorno della natività del detto signore tutti i Tartari del mondo e tutte le provincie e regni a lui sottoposti li mandano grandissimi doni, secondo che è l'usanza e l'ordine, e vengono assaissimi uomini con presenti, che pretendono impetrare grazia di qualche dominio: e il gran signore ordina alli dodici baroni sopra di ciò deputati che diano dominio e reggimento a questi tali uomini, secondo che a loro si conviene. E in questo giorno tutti i cristiani, idolatri e saraceni e tutte le sorti di genti pregano grandemente i loro iddii e idoli che salvino e custodiscano il loro signore, e a lui concedino longa vita, sanità e allegrezza. Tale e tanta è l'allegrezza in quel giorno della natività del signore.
      Or, lasciando questa, diremo d'un'altra festa che si fa in capo dell'anno, chiamata la festa bianca.
     
      Della festa bianca, che si fa il primo giorno di febraio, che è il principio del suo anno,
      e la quantità de' presenti che li sono portati, e delle cerimonie che si fannoa una tavola dove è scritto il nome del gran Can.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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