E atorno queste sono tutte l'altre tende delle mogli del signore, molto ricche e belle, le quali hanno girifalchi, falconi e altri uccelli e bestie, e vanno ancora loro a piacere.
E sappiate per certo che in questo campo è tanta moltitudine di gente che gli è cosa incredibile, e a ciascuno pare essere nella miglior città che sia in queste parti, perché ivi sono genti di tutto il dominio, e con il signor vi è tutta la sua famiglia, cioè medici, astronomi, falconieri e tutti gli altri che hanno diversi officii. E sta in questo luogo fino alla prima vigilia della nostra Pasqua, nel qual spazio di tempo non cessa d'andare continuamente appresso alli laghi e riviere, uccellando e prendendo grue e cigni, argironi e molti altri uccelli; le sue genti ancora, che sono sparse per molti luoghi, li portano molte cacciagioni. In questo tempo adunque sta in tanto solazzo e allegrezza che niuno lo potria credere che non lo vedesse, però che la sua eccellenza e grandezza è molto maggiore di quello che a noi saria possibile d'esprimere.
Un'altra cosa è ancora ordinata, che niuno mercatante o artifice o villano abbia ardire di ritenere astore, falcone over altro uccello che sia atto ad uccellare, né cane da caccia, per tutto il dominio del gran Can; e niuno barone o cavalier od altro nobile qualsivoglia ardisce di cacciare o uccellare circa il luogo dove dimora il gran Can, d'alcuna parte per cinque giornate e d'alcuna parte per dieci e d'alcuna altra per quindeci, se 'l non è scritto sotto il capitano de' falconieri, overo abbia privilegio sopra queste cose, ma ben fuor de' confini determinati.
| |
Pasqua Can Can
|