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      Sopra detto fiume è un ponte di pietra molto bello, e forse in tutt'il mondo non ve n'è un altro simile. La sua longhezza è trecento passa e la larghezza otto, di modo che per quello potriano commodamente cavalcare dieci uomini l'uno a lato all'altro. Ha ventiquattro archi e venticinque pile in acqua che li sostengono, ed è tutto di pietra serpentina, fatto con grand'artificio. Dall'una all'altra banda del ponte è un bel poggio di tavole di marmo e di colonne maestrevolmente ordinate, e nell'ascendere è alquanto piú largo che nella fine dell'ascesa, ma, poi che s'è asceso, si truova uguale per longo come se fosse tirato per linea. E in capo dell'ascesa del ponte è una grandissima colonna e alta, posta sopra una testuggine di marmo; appresso il piede della colonna è un gran leone, e sopra la colonna ve n'è un altro. Verso l'ascesa del ponte è un'altra colonna molto bella, con un leone, discosta dalla prima per un passo e mezo; e dall'una colonna all'altra è serrato di tavole di marmo, tutte lavorate a diverse scolture e incastrate nelle collonne da lí per longo del ponte infino al fine. Ciascune colonne sono distanti l'una dall'altra per un passo e mezo, e a ciascuna è sopraposto un leone, con tavole di marmo incastratevi dall'una all'altra, accioché non possino cadere coloro che passano: il che è bellissima cosa da vedere. E nella discesa del ponte è come nell'ascesa.
     
      Delle condizioni della città di Gonza.
      Cap. 28.
     
      Partendosi da questo ponte e andando per trenta miglia alla banda di ponente, trovando di continuo palagi, vigne e campi fertilissimi, si truova una città nominata Gonza, molto bella e molto grande, nella quale sono molte abbazie d'idoli, le cui genti vivono di mercanzie e arti.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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