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      Questi cavallieri un giorno, essendo fuori il re e avendo passato un fiume, e lasciato il resto della compagnia dall'altra banda, vedendosi soli in luogo opportuno a fare il suo disegno, cavate fuori le spade furono intorno al re Dor e per forza lo condussero alla volta di Umcan, ch'alcun de' suoi non lo poté mai aiutare. Dove giunto, per ordine di quello, vestito di panni vili, fu posto al governo dell'armento del signore, per volerlo dispregiare e abbassare; e quivi stette in gran miseria per due anni, con grandissima guardia, ch'egli non poteva fuggire. Alla fine Umcan lo fece condurre alla sua presenza, tutto pieno di paura e timore, pensando che lo volesse far morire; ma Umcan, fattagli un'aspra e terribile ammonizione che mai piú per superbia e arroganza non volesse levarsi dall'obedienza sua, li perdonò e fece vestirlo di vestimenti regali, e con onorevole compagnia lo mandò al suo regno; qual d'indi innanzi fu sempre obediente e amico ad Umcan. E questo è quanto mi fu referito di questo re Dor.
     
      D'un grandissimo e nobil fiume detto Caramoran.
      Cap. 32.
     
      Partendosi da questo castello di Thaigin e andando circa venti miglia, si truova un fiume detto Caramoran, qual è cosí grande, largo e profondo che sopra di quello non si può fermar alcun ponte; e scorre questo fiume fino al mare Oceano, come di sotto si dirà. Appresso a questo fiume sono molte città e castella, ne' quali sono molti mercanti e vi si fanno molte mercanzie; e intorno a questo fiume per la contrada nasce zenzero e seta in gran quantità, e v'è tanta moltitudine d'uccelli ch'egli è cosa incredibile, e massime di fagiani, che se n'ha tre per un grosso veneziano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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