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      Ed è questa patria certamente di gran mercanzie e molte arti: ivi nasce la seta in gran quantità, e vi si lavorano panni d'oro e di seta e d'ogni sorte, e di tutte le cose che s'appartengono a fornir un esercito; item hanno grande abondanza di tutte le cose necessarie al corpo umano, e compranle per buon mercato. Quelle genti adorano gl'idoli; quivi sono alcuni cristiani e turchi e saraceni. Fuori della città forse per cinque miglia è un palagio del re Mangalú, il qual è bellissimo ed è posto in una pianura dove sono molte fontane e fiumicelli, che li discorrono dentro e d'intorno, e vi sono bellissime cacciagioni e luoghi da uccellare. Primamente v'è un muro grosso e alto, con merli a torno a torno, che circonda circa cinque miglia, dove sono tutti gli animali selvaggi e uccelli, e in mezo di questa muraglia v'è un palagio grande e spazioso, cosí bello che niuno lo potrebbe meglio ordinare, il qual ha molte sale e camere grandi e belle, e tutte depinte d'oro, con azzurri finissimi e con infiniti marmori. Questo Mangalú, seguendo le vestigie del padre, mantiene il suo regno in grand'equità e giustizia, ed è molto amato dalle sue genti, e si diletta di cacciagioni e d'uccellare.
     
      De' confini che sono nel Cataio e Mangi.
      Cap. 35.
     
      Partendosi di questo palagio di Mangalú, si cammina tre giornate per ponente, trovandosi di continuo molte città e castella, nelle quali gli abitanti vivono di mercanzie e d'arti, e hanno seta abbondantemente. E in capo di tre giornate si truova una regione piena di gran monti e valli, che sono nella provincia di Cunchin, e sono quei monti e valli piene di genti, ch'adorano gl'idoli e lavorano la terra.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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