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      E le cornacchie, come li veggono morti, cominciano a stridare, e li cacciatori a' cridi di quelle conoscono che sono morti e gli vanno a truovare e gli scorticano, cavandoli immediate il fiele, ch'è molto apprezzato ad infinite medicine e fra l'altre al morso de' cani arrabbiati, dandolo a bere al peso d'un denaro in vino; ed è cosa presentanea a far partorire una donna quando ell'ha i dolori; e a' carboni e pustule che nascono sopra la persona, postovene un poco, subito li risolve, e a molte altre cose. Vendono ancor le carni di questo serpente molto care, per esser piú saporite dell'altre carni, e ognuno le mangia volentieri. Oltre di ciò in detta provincia nascono cavalli grandi, i quali si conducono in India a vendere mentre sono giovani, e a tutti li cavano un osso della coda, accioché non possino menarla in qua e là ma rimanghi pendente, perché li par cosa brutta che 'l cavallo correndo meni la coda in giro.
      Quelle genti cavalcano tenendo le staffe longhe, come appresso di noi i Franceschi, e dicesi longhe perché i Tartari e quasi tutte l'altre genti per il saettare le portano curte, percioché quando saettano si rizzano sopra i cavalli. Hanno arme perfette di cuori di buffali, e hanno lancie, scudi, balestre, e intossicano tutte le loro freccie. E mi fu detto per cosa certa che molte persone, e massime quelli che vogliono far qualche male, portano di continuo il tossico con loro, acciò, se per qualche caso fortuito per qualche mancamento fossero presi, e li volessero poner al tormento, piú tosto che patirlo si pongono subito del tossico in bocca e l'inghiottono, acciò prestamente muoiano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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