Quivi si truovano molti elefanti, buoi salvatichi grandi e belli, cervi e daini, e ogni sorte d'animali in grand'abondanza.
Della provincia di Bangala.
Cap. 45.
La provincia di Bangala è posta ne' confini dell'India verso mezodí, la qual, al tempo che messer Marco Polo stava alla corte, il gran Can la sottomesse al suo imperio: e stette l'oste suo gran tempo all'assedio di quella, per esser potente il paese e il re, come di sopra si ha inteso. Ha lingua da per sé; quelle genti adorano gl'idoli, e hanno maestri che tengono scole e insegnano le idolatrie e incanti, e questa dottrina è molto universale a tutti i signori e baroni di quella regione. Hanno buoi di grandezza quasi come elefanti, ma non sono cosí grossi. Vivono di carne, latte e risi, de' quali ne hanno abondanza; il paese produce assai bambagio, e fanno molte mercanzie. Quivi nasce molto spigo, galanga, zenzero, zucchero e di molte altre speciarie, e molti Indiani vengono a comprar di quelle, e anco di eunuchi schiavi, che ne hanno in gran quantità, perché quanti in guerra si prendono per quelle genti subito sono castrati, e tutti i signori e baroni ne vogliono di continuo aver alla custodia delle lor donne: e perciò i mercanti gli vengono a comprar, per portarli a vendere in diverse regioni con grandissimo guadagno. Dura questa provincia trenta giornate, in capo delle quali, andando verso levante, si truova una provincia detta Cangigú.
Della provincia di Cangigú.
Cap. 46.
Cangigú è una provincia verso levante, la qual ha un re, e quelle genti adorano gl'idoli e hanno lingua da sé, e si diedero al gran Can e ogn'anno li danno tributo.
| |
Bangala Bangala India Marco Polo Can Indiani Cangigú Cangigú Can
|