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      In questo fiume vi navigano tanto numero di navilii ch'è quasi incredibile, e si portano da queste due provincie, cioè dall'un'all'altra, tutte le cose necessarie, onde è cosa maravigliosa a vedere la moltitudine di navilii e la grandezza di quelli, che continuamente navigano carichi di tutte le mercanzie di grandissima valuta.
      Or partendosi da Singuimatu e andando verso mezodí sedici giornate, continuamente si truovano città e castella, nelle qual vi sono gran mercanti: e tutte le genti di queste contrade sono idolatri, sottoposti al gran Can.
     
      Del gran fiume detto Caramoran, e delle città di Coiganzu e Quanzu.
      Cap. 54.
     
      Compiute le dette sedici giornate, si truova di nuovo il gran fiume Caramoran, che discorre dalle terre del re Umcan, nominato di sopra il Prete Gianni di tramontana, qual è molto profondo che vi può andare liberamente navi grandi, con tutti i suoi carichi. Si pigliano in quello molti pesci grandi e in gran copia. In questo fiume, appresso il mare Oceano una giornata, si truovano da quindicimila navilii, che portano ciascuno di loro quindici cavalli e venti uomini, oltre la vettovaglia e li marinari che li governano: e questi tiene il gran Can, accioché li siano apparecchiati per portar un esercito ad alcuna delle isole che sono nel mare Oceano quando si ribellassero, overo in qualche region remota e lontana. E dove detti navilii si servan, appresso la ripa del fiume, v'è una città detta Coiganzu, e dall'altra banda a riscontro di questa ve n'è un'altra detta Quanzu: ma una è grande e l'altra picciola.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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