Amava la pace e manteneva la giustizia severamente, e non voleva che ad alcuno fosse fatto un minimo torto, né che alcuno offendesse il prossimo, perché il re li faceva punire senz'alcun riguardo. Ed era tanta la fama della sua giustizia, che alcune fiate le persone si domenticavano le loro botteghe aperte piene di mercanzie, e nondimeno non v'era alcuno che ardisse d'intrarli dentro o levarli alcuna cosa. Tutti i viandanti di giorno e di notte potevano andare liberi e sicuramente per tutto il regno, senza paura d'alcuno. Era pietoso e misericordioso verso poveri e bisognosi: ogni anno faceva raccogliere ventimila bambini che dalle madri povere erano esposti, per non poterli far le spese, e questi fanciulli faceva allevare, e come erano grandi li faceva mettere a far qualche arte, overo li maritava con le fanciulle che similmente avea fatto allevare.
Or Cublai Can signor de' Tartari di contraria natura era del re Fanfur, perché di niuna altra cosa si dilettava che di guerre e conquistar paesi e farsi gran signore. Costui, dopo grandissimi conquisti di molte provincie e regni, deliberò di conquistar la provincia di Mangi e, messo insieme gran sforzo di genti da cavallo e da piedi, sí che era un potente esercito, vi fece capitano uno nominato Chinsambaian, che vuol dire in lingua nostra Cento Occhi e quello con le genti mandò con molte navi nella provincia di Mangi. Dove giunto, fece richiedere gli abitatori della città di Coiganzu che volessero dare obedienza al suo re, la qual cosa recusorno di fare; poi, senza far assalto alcuno, processe alla seconda città, la qual similmente denegò d'arrendersi, e partitosi andò alla terza, alla quarta, e da tutte ebbe la medesima risposta.
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