Nel mezo del detto fiume, per mezo la città di Cayngui, v'è un'isola tutta di roca, sopra la quale è edificato un gran tempio e monasterio, dove sono dugento a modo di monachi che servono agl'idoli: e questo è il capo e principale di molti altri tempii e monasterii.
Or parleremo della città di Cianghianfu.
Della città di Cianghianfu.
Cap. 65.
Cianghianfu è una città nella provincia di Mangi, e li popoli sono tutti idolatri e sottoposti alla signoria del gran Can. Spendono moneta di carta, e vivono di mercanzie e arti, e sono molto ricchi. Lavorano panni d'oro e di seta; ed è paese dilettevole da cacciare ogni sorte di salvaticine e uccelli, ed è abondante di vettovaglie. Sono in questa città due chiese di cristiani nestorini, le quali furono fabricate nel 1274, quando il gran Can mandò per governatore di questa città per tre anni Marsachis, ch'era cristiano nestorino: e costui fu quello che le fece edificare, e da quel tempo in qua vi sono, che per avanti non v'erano.
Or, lasciando questa città, diremo della città di Tinguigui.
Della città di Tinguigui.
Cap. 66.
Partendosi da Cianghianfu e cavalcando per scirocco tre giornate, si truovano città assai e castella, e tutti sono idolatri, e vivono di arti e anco mercanzie; sono sotto il gran Can, e spendono moneta di carta. In capo di dette tre giornate si truova la città di Tinguigui, ch'è bella e grande, e produce quantità di seta, e fanno panni d'oro e di seta di piú maniere e molto belli, ed è molto abondante di vettovaglie, ed è paese molto dilettevole di caccie e d'uccellare.
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