Gli abitanti sono pessima gente e di mala natura. Nel tempo che Chinsanbaiam, cioè Cento Occhi, soggiogò il paese del Mangi, mandò all'acquisto di questa città di Tinguigui alcuni cristiani alani con parte della sua gente, quali, appresentatisi, senza contrasto entrorno dentro. Avea la città due circuiti di mura, e gli Alani, entrati nel primo, vi trovorno grandissima quantità di vini; e avendo patito grande incommodità e disagio, disiderosi di cavarsi la sete, senz'alcun rispetto si misero a bere, di tal maniera che inebriati s'addormentorno. I cittadini, ch'erano nel secondo circuito, veduti tutti i nemici addormentati e distesi in terra, si misero ad ucciderli, di modo che niuno vi campò. Inteso Chinsambaian la morte delle sue genti, acceso di grandissima ira e sdegno, di nuovo mandò esercito all'espugnazione della città, la qual presa, fece ugualmente andar per fil di spada tutti gli abitanti, grandi e piccioli, cosí uomini come femine.
Della città di Singui e Vagiu.
Cap. 67.
Singui è una grande e nobile città, la qual gira d'intorno da venti miglia. Sono tutti idolatri e sottoposti al gran Can; spendono moneta di carta, e hanno gran quantità di seta e ne fanno panni, perché tutti vanno vestiti di seta, e anco ne vendono. Vi sono mercanti ricchissimi, e tanta moltitudine di gente che è cosa mirabile. Sono uomini pusillanimi, e non sanno far altro che mercanzie e arti, ma in quelle dimostrano grande ingegno, conciosiacosaché, se fossero audaci e virili e atti alle battaglie, con la gran moltitudine che sono conquistarebbono tutta quella provincia e molto piú oltre.
| |
Chinsanbaiam Cento Occhi Mangi Tinguigui Alani Chinsambaian Singui Vagiu Can
|