E sempre quelli che raccolgono detta terra la raccolgono per suoi figliuoli o nepoti. Vi è in detta città gran mercato, di sorte che per un grosso veneziano si averà otto scodelle.
Or, avendo detto di alcune città del regno di Concha, che è uno delli nove della provincia di Mangi, del quale il gran Can ha quasi cosí grande entrata come del regno di Quinsai, lassaremo di parlar piú di questi tali regni, perché messer Marco non vi fu in alcun d'essi, come fu in questi duoi di Quinsai e di Concha. Ed è da sapere che in tutta la provincia di Mangi si osserva una sola favella e una sola maniera di lettere; nondimeno vi è diversità nel parlare per le contrade, come saria a dir Genovesi, Milanesi, Fiorentini e Pugliesi, che, ancor che parlino diversamente, nondimeno si possono intendere.
Ma, perché ancor non è compiuto quanto messer Marco ha deliberato di scrivere, si metterà fine a questo secondo libro, e si cominciarà a parlare de' paesi, città e provincie dell'India maggior, minor e mezzana, nelle parti delle quali è stato quando si trovava a' servizii del gran Can, mandato da quello per diverse facende, e dapoi quando li venne con la regina del re Argon, con suo padre e barba, e ritornò alla patria: però si dirà delle cose maravigliose ch'ei vidde in quelle, non lasciando adietro l'altre che udí dire da persone di riputazione e degne di fede, e ancor che li fu mostrato sopra carte di marinari di dette Indie.
LIBRO TERZO
Dell'India maggiore, minore e mezzana, e de' costumi e consuetudini degli abitanti in quella, e molte cose notabili e maravigliose che vi sono, e prima della sorte delle navi di quella.
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