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      E il gran Can non ha procurato di soggiogarla, e questo per la longhezza del viaggio e il pericolo di navigare. E da quest'isola i mercanti di Zaitum e di Mangi hanno tratto molt'oro e lo traggono tutto 'l giorno, e la maggior parte delle specie che si portano pel mondo si cavan da questa isola.
     
      Dell'isole di Sondur e Condur e del paese di Lochac.
      Cap. 8.
     
      Partendosi da quest'isola di Giava, si naviga verso mezodí e garbin settecento miglia, e si truovano due isole, una delle quali è maggiore e l'altra minore: la prima è nominata Sondur e l'altra Condur, le quali due isole son disabitate, e per ciò si lascia di parlarne. E partendosi da queste, come s'ha navigato per scirocco da cinquanta miglia, si truova una provincia ch'è di terra ferma, molto ricca e grande, nominata Lochac, le cui genti adorano gl'idoli. Hanno favella da per sé e si reggono dal proprio re, né danno tributo ad alcuno, perché sono in tal luogo che niuno può andarvi a far danno; perché, se ivi si potesse andare, il gran Can immediate la sottometteria al suo dominio. In quest'isola nasce verzin domestico in gran quantità; hanno oro in tant'abondanza ch'alcuno non lo potrebbe mai credere, e hanno elefanti e molte cacciagioni da cani e da uccelli; e da questo regno si traggono tutte le porcellane che si portano per gli altri paesi, e si spende per moneta, com'è detto di sopra. E vi nasce una sorte di frutti chiamati berci, che sono domestici e grandi come limoni, e molto buoni da mangiare. Altre cose non vi sono da conto, se non che 'l luogo è molto salvatico e montuoso, e pochi uomini vi vanno, perché il re non consente ch'alcuno li vada, accioché non conosca il tesoro e i secreti suoi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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