Questo re ha ben mille concubine e mogli, perché, subito ch'ei vede una bella donna, la vuol per sé: e per questo tolse la moglie ch'era di suo fratello, qual, per esser uomo prudente e savio, sostenne la cosa in pace e non fece altro scandalo, ancor che molte volte fosse in procinto di farli guerra; ma la lor madre li mostrava le mammelle, dicendogli: «Se farete scandalo tra voi, io mi taglierò le mammelle che v'hanno nutriti», e cosí rimaneva la quistione. Ha ancora questo re molti cavalieri e gentiluomini, che si chiamano fedeli del re in questo mondo e nell'altro. Questi servono al re nella corte, e cavalcano con lui standoli sempre appresso, e come va il re questi l'accompagnano, e hanno gran dominio in tutt'il regno. Quand'ei muore, s'abbrucia il suo corpo: allora tutti questi suoi fedeli si gettano volontariamente lor medesimi nel fuoco e s'abbruciano, per causa d'accompagnarlo nell'altro mondo.
In questo regno è ancora tal consuetudine, che quando muore il re i suoi figliuoli che succedono non toccano il tesoro di quello, perché dicono che saria sua vergogna che, succedendo in tutt'il regno, lui fosse cosí vile e da poco ch'ei non se ne sapesse acquistare un altro simile: e però è opinione che si conservi infiniti tesori nel palagio del re, per memoria degli altri re passati. In questo reame non nascono cavalli, e per questa causa il re di Malabar e gli altri quattro re suoi fratelli consumano e spendono ogn'anno molti denari in quelli, perché ne comprano dalli mercanti d'Ormus, Diufar, Pecher e Adem, e d'altre provincie, che glieli conducono: e si fanno ricchi, perché gliene vendono da cinquemila per cinquecento saggi d'oro l'uno, che vagliono cento marche d'argento; e in capo dell'anno non ne rimangono vivi trecento, perché non hanno chi li sappino governare, né mariscalchi che li sappino medicare, e bisogna che ogn'anno li rinovino.
| |
Malabar Ormus Diufar Pecher Adem
|