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      Questo fanno per schifare le tarantole, le quali mordono grandemente, e per schifare i pulici e altri verminezzi, e per pigliar il vento, per mitigar il gran caldo che regna in quelle bande. La qual cosa non fanno tutti, ma solamente i nobili e grandi, però che gli altri dormono sopra le strade.
      Nella provincia detta di Malabar v'è il corpo del glorioso messer san Tommaso apostolo, ch'ivi sostenne il martirio: ed è in una picciola città, alla qual vanno pochi mercanti, per non essere luogo a loro proposito; ma vi vanno infiniti cristiani e saraceni per devozione, perché dicono ch'egli fu gran profeta, e lo chiamano anania, cioè uomo santo. E li cristiani che vanno a questa divozione togliono della terra di quel luogo dov'egli fu ucciso, la qual è rossa, e portansela seco con riverenzia, e spesso fanno miracoli, perché, distemperata in acqua, la danno a bere agli ammalati e guariscono di diverse infermità. E nell'anno del Signore 1288 un gran principe di quella terra, nel tempo che si raccogliono le biade, avea raccolto grandissima quantità di risi, e non avendo case a bastanza dove potesse reponerli, li parve di metterli nelle case della chiesa di S. Tomaso, contra la volontà delle guardie di quelle, quali pregavano che non dovesse occupare le case dove alloggiavano li peregrini che venivano a visitar il corpo di quel glorioso santo; ma lui, ostinato, glieli fece mettere. Or la notte seguente questo santo apostolo apparve in visione al principe, tenendo una lancetta in mano, e ponendogliela sopra la gola gli disse: «Se non svoderai le case che m'hai occupato, io ti farò malamente morire». Il principe, svegliatosi tutto tremante, immediate fece far quanto gli era stato comandato, e disse publicamente a tutti come egli aveva veduto in visione detto apostolo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Malabar Tommaso S. Tomaso