Vivono lungamente sani e gagliardi, perché alcuni di loro arrivano fino a cento e cinquanta anni, ancor che dormino sopra la terra: ma si pensa che sia per l'astinenzia e castità che servano; e come sono morti abbruciano i loro corpi.
Dell'isola di Zeilan.
Cap. 23.
Non voglio restare di scrivere alcune cose che ho lasciato di sopra quando ho parlato dell'isola di Zeilan, le quali intesi ritrovandomi in quei paesi quando ritornavo a casa. Nell'isola di Zeilan dicono esservi un monte altissimo, cosí dirupato nelle sue rupi e grotte che niuno vi può ascendere se non in questo modo, che da questo monte pendono molte catene di ferro, talmente ordinate che gli uomini possono per quelle ascendere fino alla sommità, dove dicono esservi il sepolcro d'Adamo primo padre. Questo dicono i saraceni, ma gl'idolatri dicono che vi è il corpo di Sogomonbarchan, che fu il primo uomo che trovasse gl'idoli, e l'hanno per un uomo santo. Costui fu figliuolo d'un re di quell'isola, e si dette alla vita solitaria, e non voleva né regno né alcuna altra cosa mondana, ancor che 'l padre, con il mezo di bellissime donzelle, con tutte le delizie che imaginar si possa, si sforzasse di levarlo da questa sua ostinata opinione. Ma non fu mai possibile, di modo che 'l giovane nascosamente si fuggí sopra questo altissimo monte, dove castamente e con somma astinenzia finí la vita sua: e tutti gl'idolatri lo tengono per santo. Il padre, disperato, ne ebbe grandissimo dolore, e fece far un'imagine a similitudine sua, tutta d'oro e di pietre preciose, e volse che tutti gli uomini di quella isola l'onorassero e adorassero come iddio: e questo fu principio dell'adorare gl'idoli, e gl'idolatri hanno questo Sogomonbarchan per il maggior di tutti gli altri, e vengono di molte parti lontane in peregrinaggio a visitare questo monte dove egli è sepolto.
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