E quivi si conservano ancor de' suoi capelli, denti e un suo catino, che mostrano con gran cerimonie. Li saraceni dicono che sono di Adam, e vi vanno ancor loro a visitarlo per devozione. E accadette che nel 1281 il gran Can intese, da saraceni ch'erano stati sopra detto monte, come vi si truovano le cose sopradette del nostro padre Adam, per il che li venne tanto desiderio di averne ch'ei fu forzato di mandar ambasciatori al detto re di Zeilan a dimandargliene; quali vennero dopo gran cammino e giornate al re, e impetrorono duoi denti mascellari, ch'erano grandi e grossi, e un catino, ch'era di porfido molto bello, e ancora delli capelli. E inteso il gran Can come li suoi ambasciatori ritornavano con le dette reliquie, li mandò ad incontrare fuori della città da tutto il popolo di Cambalú, e furono condotte alla sua presenzia con gran festa e onore.
E avendo parlato di questo monte di Zeilan, ritorniamo al regno di Malabar e alla città di Cael.
Della città di Cael.
Cap. 24.
Cael è una nobile e gran città, la quale signoreggia Astiar, un di quattro fratelli, re della provincia di Malabar, qual è molto ricco d'oro e gioie, e mantiene il suo paese in gran pace; e li mercanti forestieri vi capitano volentieri, per essere da quel re ben visti e trattati. Tutte le navi che vengono di ponente, Ormus, Chisti, Adem, e di tutta l'Arabia, cariche di mercanzie e cavalli, fanno porto in questa città, per essere posta in buon luogo per mercadantare. Ha questo re ben trecento moglie, le quali mantiene con grandissima pompa.
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