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      Tutte le genti di questa città e anco di tutta l'India hanno un costume, che di continuo portano in bocca una foglia chiamata tembul, per certo abito e delettazione, e vannola masticando, e sputano la spuma che la fa. I gentiluomini, signori e re hanno dette foglie acconcie con canfora e altre specie odorifere, ed eziandio con calcina viva mescolata: e mi fu detto che questo li conservava molto sani. E se alcuno vuol far ingiuria ad un altro o villaneggiarlo, come l'incontra gli sputa nel viso di quella foglia o spuma, e subito costui corre al re e dice l'ingiuria che gli è stata fatta e ch'ei vuol combattere: e il re li dà l'armi, che è una spada e rotella, e tutto il popolo vi concorre, e qui combattono fin che un di loro resta morto. Non possono menare di punta, perché gli è proibito dal re.
     
      Del regno di Coulam.
      Cap. 25.
     
      Coulam è un regno che si truova partendosi dalla provincia di Malabar verso garbin cinquecento miglia. Adorano gl'idoli; vi sono anco cristiani e giudei, che hanno parlare da per sé. Il re di questo regno non dà tributo ad alcuno. Vi nasce verzino molto buono e pevere in grande abondanzia, perché in tutte le foreste e campagne se ne truova. Lo raccolgono nel mese di maggio, giugno e luglio, e gli arbori che lo producono sono domestichi. Hanno ancora endego molto buono e in grande abondanzia, qual fanno d'erbe alle quali, levateli le radici, pongono in mastelli grandi pieni di acqua, dove le lassano star fin che si putrefanno, e poi di quelle esprimono fuor il sugo; qual post'al sole bolle tanto che si disecca e fassi come una pasta, qual poi si taglia in pezzi, al modo che si vede che viene condotta a noi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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