Si truovano poi mercanti che le conducono in Adem, e di lí vengono portate in Alessandria.
E avendo parlato di questo regno di Malabar, diremo di quello di Guzzerati, che è vicino. E sappiate che, se vogliamo parlare di tutte le città de' regni d'India, saria cosa troppo longa e tediosa, ma toccheremo solamente quelli delli quali abbiamo avuto qualche informazione.
Del regno di Guzzerat.
Cap. 29.
Il reame di Guzzerati ha proprio re e propria lingua; è appresso il mare d'India verso l'occidente. Quivi appare la stella tramontana alta sei braccia. Vi sono in questo reame li maggior corsari che si possino imaginare, perché vanno fuori con li suoi navilii e, come prendono alcuno mercante, subito li fanno bere un poco di acqua di mare mescolata con tamarindi, che li muove il corpo e fa andar da basso: e la causa è questa, perché li mercanti, vedendo venire i corsari, inghiottono le perle e gioie che hanno per asconderle, e costoro gliele fanno uscir fuori del corpo.
Quivi è grand'abbondanza di zenzeri, pevere ed endego; hanno bambagio in gran quantità, perché hanno gli arbori che lo producono, quali sono d'altezza di sei passa, e durano anni venti: ma il bambagio che si cava di quelli cosí vecchi non è buon da filare, ma solamente per coltre, ma quello che fanno fino a dodici anni è perfettissimo per far veli sottili e altre opere. In questo regno s'acconciano gran quantità di pelli di becchi, buffali, buoi salvatichi, leocorni e di molte altre bestie, e se n'acconcia tante che se ne cargano le navi e si portano verso li regni d'Arabia.
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